Paolo Bellini, Grafica d’arte, luglio - settembre 2012

 

Le incisioni di Riccardo Prevosti

 

Quest’artista bresciano  ha cominciato a interessarsi alla calcografia nel 1974,  grazie alla frequentazione della stamperia diretta dall’urbinate Luigi Corsini.

Prevosti utilizza preferibilmente l’acquaforte, l’acquatinta con combinazioni tecniche a rilievo e della battuta a secco e, con l’impiego di materiali diversi, dagli anni Ottanta abbina superfici polimateriche a lastre di zinco e rame; in epoca più recente è la sperimentazione della  stampa a colori simultanei (metodo Hayter).

Nei suoi fogli nitidezza ed essenzialità espressive, frutto di ben calcolati giochi di luci,

si accompagnano a un pulito rigore segnico;  la studiata dislocazione di figure e oggetti suggerisce un susseguirsi di piani e un’alternanza di forme geometriche, che paiono rimandare a valenze simboliche, oniriche,  talvolta di carattere quasi surrealista.

Silenzio e immobilità sembrano fissare i personaggi di Prevosti entro dimensioni legate al trascorrere del tempo (tematica frequente), al ricordo, all’attesa o al passaggio entro un futuro ignoto e misterioso.

Paolo Bellini

La “musica” di Riccardo Prevosti ha  radice in un cuore sepolto che seguita a battere, che freme dietro il sipario di stanze e orizzonti artificiali, figure e simboli trasfigurati in una sorta di ascetico distacco terreno.

Riccardo Prevosti

Riccardo Prevosti nella critica di Paolo Bellini su Grafica d'arte.