Riccardo Prevosti

Uno spiraglio aperto sull’inconoscibile

 

A Riccardo Prevosti, che ha presentato le sue incisioni nella chiesa di San Zenone, va riconosciuto il rigore mentale, talora raggelante, ed il dominio manuale con cui si dedica alla calcografia. Bresciano, allievo di quella scuola di incisione che tenne nella nostra città il noto maestro urbinate Luigi Corsini, ha fatto parte del gruppo l’Acquaforte.

Il suo è un mondo genericamente simbolista, tra perfette geometrie e apparizioni magiche e oniriche, (…)

 

Fausto Lorenzi, Giornale di Brescia, Giovedì 24 dicembre 1992                                                            leggi tutto

La “musica” che ha  radice in un cuore sepolto

 

Mi sono domandato spesso quale sarebbe stato il destino di Riccardo Prevosti se il seme dell’Incisione non avesse attecchito in lui sino a trasformarsi gradualmente in un’autentica ragione di vita. E le mie congetture sono fatalmente approdate a un’ipotesi che, per quanto suggestiva e forse frutto di un estremo esercizio logico, non cessa di incuriosirmi.

Vorrei parlare, è questo il punto, di un Prevosti “compositore”  (…)

 

Carlo Della Valle, Brescia 1992                                                                                                              leggi tutto

Frammenti di un’esistenza arcana

 

Le incisioni di Riccardo Prevosti aprono l’orizzonte su forme distribuite su vari piani, ad evocare idealità nascoste che fanno parte di altre dimensioni, quali il sogno, l’enigma dell’essere, il gioco di luci e di ombre. Così il suo linguaggio artistico si carica d’attesa, di un filo che snodi il labirinto dell’infinito, di Arianna che soccorre Tesèo, in un continuo scambio e movimento di toni crepuscolari. (…)

 

Andrea Barretta, Urbino 1997                                                                                                            leggi tutto

Hanno scritto (cliccare sugli autori per leggere i testi)

 

Luciano Spiazzi, Elvira Casa Salvi,

Elio Marcianò, Andrea Barretta,

Carlo Della Valle, Floriano De Santi,

Fausto Lorenzi, Gianni Eralio,

Mauro Corradini. Paolo Bellini

Mollezze compiaciute, abbandoni sentimentali

 

Ancora una segnalazione alla Bottega d’Arte in via Benedetto Croce. Riccardo Prevosti ha organizzato una mostra didattica sulla grafica in calcografia. La tecnica è al servizio dell’immagine ridotta all’osso, essenziale come i rami spogli della campagna invernale, vicina al desiderio sempre più sentito da parte di molti oggi,  di antiretorica,  mollezze compiaciute, abbandoni sentimentali.

Il controllo che l’infinita pazienza e precisione della tecnica stessa è in grado di attuare sulla rigorosità dei risultati diviene garanzia di chiarezza intellettuale. Una lezione da meditare.

 

Luciano Spiazzi, Bresciaoggi, 20 gennaio 1979

I tanti segni dell’arte

 

La purezza di un sogno. Il bianco candore dell’essere appena increspato da una mano tesa verso l’infinito. In alto, la luna brilla alla luce del sole ormai tramontato e ricorda il domani che verrà.

L’opera di Riccardo Prevosti, noto artista bresciano, si presenta così nella sua estrema semplicità espressiva. Ma se il messaggio poetico è recepibile ad una attenta lettura, non altrettanto lo è la tecnica artistica usata: l’incisione, ed in quest’ambito: acquaforte, acquatinta e battuta a secco, per l’opera riprodotta in foto.

La calcografia nelle sue varie espressioni richiede notevole professionalità per le difficoltà esecutive ad essa connesse. Un’arte che, pur nella fondatezza del mestiere e nella fatica del lavoro manuale, trova ampia libertà di intento creativo, paradossalmente,  a volte, non raggiungibile nella pittura. Questo per un artista che sia anche padrone delle tematiche e delle tecniche usate, e Riccardo Prevosti lo è.

Un artista dalla tematica ricca di poesia che porta a superare la stessa tecnica. Egli pone quest’ultima al servizio della prima e non accetta compromessi. La sua formazione professionale è stata curata da maestri incisori urbinati, ma la sua ricerca nel campo della grafica d’arte non si è fermata e non si fermerà.

La maturazione creativa è sofferta, vissuta nell’animo, piccoli disegni preparatori sono solo sfoghi d’idee. Non sono la fine ma l’inizio. Si pone davanti alla lastra di zinco e la creatività irrompe nei gesti decisi, in segni che incidono, si rincorrono, si sovrappongono.

Riccardo Prevosti è un artista di razza, attento e serio. In questi mesi il suo lavoro è finalizzato ad una personale nuova ricerca artistica, ma gli estimatori spingono per organizzare una mostra con l’ausilio di un catalogo che racchiuderà la quasi totalità della sua produzione artistica ed interventi critici sulla sua opera. L’ultima sua uscita in pubblico risale allo scorso anno con la mostra “Poetica dell’incisione” presso il Chiostro di San Giuseppe in Brescia.

 

Andrea Barretta,

Notizie Viaggio, agosto 1989

Hanno scritto di Riccardo Prevosti, maestro incisore di Brescia: Luciano Spiazzi, Elvira Casa Salvi, Elio Marcianò, Andrea Barretta, Carlo Della Valle, Floriano De Santi, Fausto Lorenzi, Gianni Eralio, Franca Calzavacca.

Malinconia della memoria

 

Il mondo di Riccardo Prevosti è gremito di inusuali morbidità, di sottintesi e anche di metaforico e insinuante erotismo. La maniera come presenta un panno piegato accanto alla rotondità splendente della luna; la stessa carnosità dei petali di rose, gli anfratti promettenti di una conchiglia o, più scopertamente, l’incerta copertura del pube adolescente, (…)

 

Floriano de Santi , Brescia 1992

                                                                                                                                                                    leggi tutto

 

 

I labirinti dei ricordi

 

Riccardo Prevosti realizza il carattere della comunicazione da cui raccoglie e rintraccia la possibilità di costruire la memoria di tracciati progettuali d’artista, fino a rendere l’opera una base d’ascolto al servizio del tempo ritrovato. I labirinti dei ricordi, così, sono il capovolgimento di identità, di soggetti altrimenti al servizio del tempo pur sul piano presente.

Una fuga dal tutto per rifugiarsi nell’arte che sviluppa la sola strategia di istantanei e inesistenti scenari, già arcaiche costruzioni o nuove iconografie, esempi simbolici fuori da ogni parametro del verosimile, in un'epoca in cui l’arte va su territori e modelli problematici, dell’impossibile controllo della storia, in “un’arte puntata sul mondo”, come affermava Picasso.

 

Elvira Cassa Salvi

Riccardo Prevosti "La malinconia e il sogno". Edizione a tiratura limitata, in copie numerate e firmate. Progetto editoriale e progetto grafico a cura di Andrea Barretta.  Di Riccardo Prevosti sono qui presentate, in maniera ampia e discorsiva, tutte le opere più importanti,
utili alla comprensione dell’artista, aiutati e chiarificati da interventi critici. Il volume, dal ricco apparato iconografico, costituisce un eccezionale strumento per la comprensione non solo della vicenda artistica di Prevosti, ma anche, più in generale, della calcografia del secondo Novecento fino ad oggi, con le sue radici classiche e tradizionali e le immancabili evoluzioni.

Riccardo Prevosti

La malinconia e il sogno

 

Edizione a tiratura limitata, in copie numerate e firmate

Progetto editoriale e progetto grafico a cura di Andrea Barretta

 

Di Riccardo Prevosti sono qui presentate, in maniera ampia e discorsiva, tutte le opere più importanti,

utili alla comprensione dell’artista, aiutati e chiarificati da interventi critici. Il volume, dal ricco apparato iconografico, costituisce un eccezionale strumento per la comprensione non solo della vicenda artistica di Prevosti, ma anche, più in generale, della calcografia del secondo Novecento fino ad oggi, con le sue radici classiche e tradizionali e le immancabili evoluzioni.

“Attraverso queste brevi riflessioni - agili e brevi saggi di eminenti critici - vogliamo ricostruire la potenza delle emozioni che Prevosti ci dà, approfondendone l’incidere, scavandone i segni sulle lastre, tramando nei dettagli dell’espressione, nell’approccio dell’autore con il mondo dell’arte, avvertendone il dramma cosmico, l’impronta netta, precisa, inconfondibile. Soprattutto - scrive Andrea Barretta nella presentazione -  quando raffigura corpi distesi o rannicchiati, intimi, che si fondono tra neri e grigi e viola, tra riflessi su acque all’imbrunire o panneggi della mente, a rappresentare un esistenzialismo velato da tramature e rilievi che ormai sono il suo tratto distintivo e lo portano ad una sorta di drammatica ma sorprendente figurazione destrutturata”.

LA MONOGRAFIA

La presentazione del giornalista e scrittore Andrea Barretta

 

Di Riccardo Prevosti sono qui presentate, in maniera ampia e discorsiva, tutte le opere più importanti, utili alla comprensione dell’artista, aiutati e chiarificati da interventi critici. Il volume, dal ricco apparato iconografico, costituisce un eccezionale strumento per la comprensione non solo della vicenda artistica di Prevosti, ma anche, più in generale, della calcografia del secondo Novecento fino ad oggi, con le sue radici classiche e tradizionali e le immancabili evoluzioni. Attraverso queste brevi riflessioni - agili e brevi saggi critici - vogliamo ricostruire la potenza delle emozioni che Prevosti ci dà, approfondendone l’incidere, scavandone i segni sulle lastre, tramando nei dettagli dell’espressione, nell’approccio dell’autore con il mondo dell’arte, avvertendone il dramma cosmico, l’impronta netta, precisa, inconfondibile. Soprattutto quando (…)            leggi tutto

Riccardo Prevosti

La malinconia e il sogno

Pagine 64 a colori più copertina

Di questa monografia sono stati stampati 150 esemplari

numerati e firmati dall'artista Riccardo Prevosti.

Edizione su carta vernice opaca da 170gr.

Copertina rigida cartonata e foderata in seta nera.

Sovracopertina a colori in carta diamond plastificata gr. 200.

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“Il segno diventa, nelle incisioni di Riccardo Prevosti, ricerca di una rappresentazione onirica nel mistero di quotidianità espresse come essenza delle cose, da cui emerge il fulcro di una poetica che penetra la voglia di raccontare”.

 

 Gianni Eralio

 Brescia, agosto 2010

 

“La sua opera grafica è così profondamente classica che si sente la necessità di leggere

e rileggere infinite volte il rapporto sempre più approfondito tra luce e ombra, ciò spiega il desiderio che può sorgere

nel fruitore di una sua opera”.

 

Giovanna Alessandrello

Urbino, 31 agosto 1997

 

Riccardo Prevosti s’inserisce nel panorama iconografico dell’arte con nuove irruzioni formali e una creatività che nasce dal bisogno di un passaggio da luoghi virtuali a esposizioni che accolgano immagini e architetture, figurazioni, in un intreccio cui si accompagna la capacità di ricezione della forza incisoria che è sostanza e proprietà di un suo specifico linguaggio.

 

Elio Marcianò

La copertina della monografia di Riccardo Prevosti dal titolo “La malinconia e il sogno”, febbraio 2011.

La copertina della monografia

di Riccardo Prevosti dal titolo

“La malinconia e il sogno”,

febbraio 2011.

Foto di Fabio Anselmini, VisualEvent, Brescia

Giornale di Brescia/ 26 febbraio 2011

“La malinconia e il sogno” inaugura la nuova collana di ab/arte

 

Debutta con “La malinconia e il sogno”, monografia dedicata a Riccardo Prevosti, la collana della galleria ab/arte di Andrea Barretta. Il volume, disponibile nella galleria di Vicolo San Nicola in città, ripercorre l’attività dell’artista bresciano, dalle prime prove d’incisore negli anni ‘70 alla scuola di Luigi Corsini, fino alle ultime opere nelle quali sullo stesso foglio utilizza tecniche differenti, dall’acquaforte all’acquatinta, dalla maniera sale al rilievo sottolineato dall’uso dell’oro. Sulle trame sottili della superficie vengono evocati misteriosi mondi mitici, paesaggi metafisici, teatri del sogno.

Fausto Lorenzi ha scritto sul Giornale di Brescia: "A Riccardo Prevosti, che ha presentato le sue incisioni nella chiesa di San Zenone, va riconosciuto il rigore mentale, talora raggelante, ed il dominio manuale con cui si dedica alla calcografia. Bresciano, allievo di quella scuola di incisione che tenne nella nostra città il noto maestro urbinate Luigi Corsini, ha fatto parte del gruppo l’Acquaforte".

Riccardo Prevosti e l'incisione: la storia di una grande passione

 

Il libro / Pubblicato dalla galleria Ab/Arte di Andrea Barretta, è dedicato all'artista bresciano
Dagli anni Settanta una magia sfociata in risultati rilevanti

 

Inizia nella prima metà degli anni Settanta la storia di un amore, quello di Riccardo Prevosti per l'incisione; l'involontario trait-d'union tra l'artista e il mezzo è stato Luigi Corsini, Gigi, pittore e incisore marchigiano, che aveva in città una stamperia in cui si sono formati moltissimi nostri incisori.
L'incontro con l'incisione è per Prevosti una rivelazione; la magia che ha legato l'artista a questa tecnica (le parole sono sue) ha continuato ad alimentare una passione, una sperimentazione, e, quasi di necessità, un'abilità tecnica con cui ottiene risultati rilevanti in cui confluiscono
le tecniche tradizionale (predilige l'acquaforte e l'acquatinta) e gli esiti di una lunga sperimentazione.
Sono ormai quasi quarant'anni che l'incisore sperimenta, dalla tecnica Hayter all'uso dell'incisione a secco (senza inchiostro; un rilievo nella carta e un bianco su bianco come esito espressivo), fino alla contaminazione tra matrici diverse, da quelle «classiche» dell'acquaforte a quelle con lastre polimateriche, che danno all'immagine esiti innovativi.

 

Mauro Corradini, Bresciaoggi 12 marzo 2011                                                                          leggi tutto

Zoom Foto

Riccardo Prevosti: «Ascesi» (1984,

acquaforte, acquatinta)